mercoledì 3 dicembre 2014

Non violare la legge

Il Movimento per la Vita Biella ed il gruppo Vita e Famiglia Biella contestano fermamente la mozione recentemente approvata dall'attuale consiglio comunale con i voti dei consiglieri del M5S e del PD, con cui si invita il Sindaco a chiedere al Ministero dell'Interno quale contegno debba adottare il Comune di Biella in caso di richiesta di trascrizione di matrimonio tra persone dello stesso sesso; si auspica che il Sindaco nella qualità di Ufficiale di Stato Civile possa trascrivere gli atti di matrimonio celebrati all'estero tra persone dello stesso sesso residenti a Biella e si invita il Sindaco a trasmettere al Parlamento la mozione.

Si tratta di un deliberato attacco culturale al matrimonio naturale tra un uomo e una donna, senza nessun effetto reale se non quello di propaganda a favore del matrimonio omosessuale. 

Il testo della mozione finge di non sapere che il Ministro dell'Interno si è già espresso, ordinando – con provvedimento vincolante per i Sindaci, quali Ufficiali di Stato Civile – a non trascrivere i matrimoni tra persone dello stesso sesso, trattandosi di trascrizione illecita; coloro che l'hanno approvata richiamano sentenze che affermano l'esatto contrario di quanto da essi sostenuto: la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 138 del 2010, ha affermato che "la normativa del codice civile che contempla esclusivamente il matrimonio tra uomo e donna non può considerarsi illegittima sul piano costituzionale … perché essa trova fondamento nell'art. 29 Cost. e perché la normativa medesima non dà luogo ad una irragionevole discriminazione, in quanto le unioni omosessuali non possono essere ritenute omogenee al matrimonio"; mentre la Corte di Cassazione, nella sentenza 4184 del 2012, ha statuito che "il diritto fondamentale di contrarre matrimonio non è riconosciuto dalla nostra Costituzione a due persone dello stesso sesso" e ha rigettato la richiesta di trascrizione di un matrimonio tra due uomini contratto in altro Paese europeo.

Quanto, poi, al provvedimento del Tribunale di Grosseto, la mozione – dimostrando che chi l'ha approvata non sa nemmeno quello che succede nel nostro Paese – ignora che esso è stato annullato dalla Corte d'appello di Firenze e che il Sindaco di Grosseto ha provveduto alla cancellazione della trascrizione! I proponenti, ovviamente, tacciono delle successive pronunce, assai più autorevoli: quella del Tribunale di Milano, che ha dichiarato che i matrimoni tra omosessuali contratti all'estero non possono essere trascritti in Italia, e quella del Tribunale Amministrativo del Lazio, che ha respinto il ricorso del Sindaco contro l'ordine del Prefetto di Roma di cancellare la trascrizione dei matrimoni omosessuali effettuati nella capitale. 
Il Sindaco Cavicchioli, essendo anche un fine e preparato giurista, è chiaramente consapevole che la trascrizione di un matrimonio tra persone dello stesso sesso celebrato all’estero è in palese contrasto con le norme vigenti!
Della trascrizione del matrimonio, risponde in prima persona il solo sindaco e non certo il consiglio comunale: si tratterebbe di un atto deliberato di violazione di legge, di quella legge che ogni servitore dello Stato è tenuto a rispettare.

Auspichiamo, quindi, che una tale esempio negativo non venga fornito da chi ha, come cittadino e come cattolico professo, l’impegno di rispettare la volontà popolare espressa attraverso una legge dello Stato legittima e attualmente in vigore.

L’istituzionalizzazione di politiche e costumi contrari al matrimonio e alla famiglia sono gravi errori che si stanno diffondendo nella nostra società occidentale. Di questo passo, rifiutando il vero oggettivo, violando il Diritto Naturale, osannando l'ideologia gender, frutto velenoso della dittatura del relativismo, camminiamo a lunghe falcate verso l’abbrutimento, verso la decadenza, verso la distruzione dell’uomo. 

Le conseguenze sono gravi per la vita dei nascituri, costretti ad essere prodotti in laboratorio, con gravi perdite umane; i matrimoni tra omosessuali implicano il ricorso alla pratica schiavistica dell'utero in affitto, costringono i bambini a crescere senza la figura paterna o materna a seconda dei casi.... 

Biella ed i suoi rappresentanti pubblici non si facciano paladini di questo vergognoso piano.

Movimento per la Vita Biella e gruppo Vita e Famiglia Biella